Stasera soffermarmi sulla decisione ridicola del VAR di annullare il gol di Lapadula e dare il calcio di punizione sarebbe poco interessante. È talmente fuori da ogni logica o da ogni ragionamento che non avrebbe veramente senso.
Vorrei anche non rispondere a quanti dicono che tanto il rigore su Mancosu non c’era, ma mi viene spontaneo ricordare che non c’era neanche quello della Lazio, perché viziato da un evidente fallo su Meccariello, ma cambia poco il discorso.
Ciò che più mi ha colpito in questa partita, giocata a viso aperto dal Lecce, oltre al commento Sky, spudoratamente pro Lazio, tanto da sembrare a tratti ridicolo, è stato sempre su Sky il comportamento dei presenti in studio. Che non solo si sono voluti inventare un regolamento inesistente e lo hanno chiamato “prassi” ma poi hanno cercato di propinarcelo come fosse qualcosa di reale e già applicato.
Tralasciamo anche sta storia fantasiosa della prassi, vorrei chiedere: “Da quando? Da oggi?” ma fa niente, andiamo al punto.
Avessero voluto soltanto convincere noi, ok. Ma il top è stato quando il presentatore del programma Sky Calcio Show, tal Alessandro Bonan, ha voluto fare una lectio magistralis “spiegando“(sic.) a Sticchi Damiani, uno dei massimi esperti in Italia di diritto sportivo, il perché dell’annullamento.
Ovviamente non era importante che il Presidente citasse il Regolamento, la lezione di Bonan ha fatto presa e poi, visto che era proprio era impossibile controbattere, qualcuno in studio ha ricordato che “il rigore non c’era”, dimostrando quindi di non conoscere la differenza tra errore di valutazione ed errore tecnico, pur conoscendo la prassi.
Ora mi aspetto che Di Marzio spieghi a De Picciotto i segreti dell’alta finanza, se no la lezione laziale non è completa.
